La SS. Annunziata di Firenze 

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LE MEMORIE E LA MORTE IMPROVVISA

DEL P. FILIPPO TOZZI DEI SERVI DI MARIA

 

Nel febbraio 2010 è uscito il libro Memorie della chiesa, e convento della SS. Annunziata di Firenze di p. Filippo M. Tozzi del Servi di Maria (1765), trascrizione e note a cura di Eugenio M. Casalini, osm e di Paola Ircani Menichini, Biblioteca della Provincia Toscana dei Servi di Maria, IX.

Le 178 pagine comprendono: 1) una premessa storica sugli avvenimenti, la devozione, gli abbellimenti e i religiosi della SS. Annunziata nel secolo XVIII; 2) la trascrizione fedele del testo delle Memorie manoscritte conservate nell'archivio storico del convento; 3) un indice accurato che ricorda le cose notevoli della SS. Annunziata, i nomi dei frati e degli estranei e le località citati nel manoscritto.

Fonte e forse ispirazione delle Memorie furono i tanti registri e documenti conservati nell'archivio del convento al tempo del padre Tozzi; ed un pregio ulteriore è la loro citazione; alcune di essi oggi si possono ritrovare in parte conservati all'Archivio di Stato di Firenze (Vedi l'elenco riportato in fondo al libro e qui in PDF).

Il testo descrive innanzitutto la Piazza della SS. Annunziata nella parte che riguarda la proprietà dei frati, il lastricato e le servitù imposte per il passaggio delle acque. Segue e la descrizione della chiesa, con il Chiostrino dei Voti, l'oratorio di San Sebastiano della famiglia Pucci, l'interno, le liti con la famiglia Falconieri sulla giurisdizione, la cappella della Madonna e le cappelle sul lato sinistro (entrando). Alla Cappella del Crocifisso le Memorie si interrompono senza alcuna spiegazione dell'autore. Sarà il padre Pellegrino Tonini a riprendere una parte del manoscritto e gli Spogli per pubblicare, un secolo dopo, la sua Guida del Santuario (1876).

Il libro curato da p. Eugenio M. Casalini e Paola Ircani Menichini è strutturato con grande semplicità e vuole offrire agli studiosi della SS. Annunziata, dell'Ordine dei Servi di Maria e di Firenze uno strumento per la comprensione dell'epoca, delle usanze, ma anche dell'evoluzione nel tempo del santuario con il ricordo dei suoi tanti artisti e benefattori. L'autore il p,. Filippo Tozzi nacque nel 1716 ed entrò nei Servi di Maria nel 1731; nell'Ordine ricoprì vari incarichi ed insegnò in vari tempi anche nell'Università di Pisa. Morì l'11 settembre 1775, a 59 anni, di infarto, sulla piazza della SS. Annunziata.

Della morte ci dà una dettagliata cronaca il padre Costantino Battini che lo ricorda con parole commosse.
« 11. d.° In questa sera a 1/2 ora, e più di notte, colpito da fiero accidente, che da’ periti fu creduto sfiancamento di cuore, cadde in sosa tramortito, o morto ai Ferri del Cavallo di Bronzo della nostra Piazza, nel tornarsene dall’Arcivescovado, ove era stato ad esaminare il M. R. V. M. Filippo Tozzi Fiorent.°, e figlio di questo Convento.
Corsero per soccorrerlo varie persone, ed i religiosi istessi di ciò avvisati mandarono a prenderlo colla Portantina d’Infermeria ove collocato fu condotto nelle proprie Camere, ch’erano le p.e a destra di d.a Infermeria, e messo nel suo Letto. Di lì a poco, cioè verso l’un’ora di notte arrivò il Cerusico Cellai, chiamato a tal’effetto, ma dichiarò inutile ogni tentativo ed interrogato dal P. Priore Spigliati, se stimava proprio dargli l’Olio S.° rispose, che glie lo desse se lo credeva in grado, e non volle tampoco cavargli Sangue. E poiché avea già avuto l’Assoluz.e sub Conditione nel luogo ove cadde, se pur anche questa giunse in tempo, del che ne dubita lo scrivente, che vi si trovò, perciò non gli fu fatto altro non vedendosi in lui segno alcuno di vita.
Era egli nell’anno 59 dell’età sua, ed il due dello scaduto mese avea avuto un sì fiero insulto, che trovandosi in Carrozza col Sig. Segretario Pagnini, disse che si sentiva morire onde fu duopo condurlo a tutta Carriera al Con.to, e poscia in Camera, ove giunto si gettò smarrito di forze, e quasi mancante di respiro sul Letto. La mattina il Medico gli prescrisse un’Emiss.e di Sangue per cui migliorato, non volle aversi ulterior cura tanto più, che restò libero anche dalla Febbre.
La sua dottrina era profonda, congiunta con pari probità, e modestia, ed avea coperto con sommo lustro nella Religione, di cui era al presente Annalista, la Lettura di S. Gius.e di Bologna, la reggenza di Sinigaglia, di Perugia, e di Firenze. Dalla sola obbedienza si era indotto ad accettare il governo di questo Con.to, che dimesse avanti il tempo, e poi della Prov.a tutta. Ricusò nondimeno i primari posti della Religione, ai quali era stato invitato in due Cap.li gen.li. Quindi compito il Provincialato si pose ad accudire all’ingiunto peso di testare gli Annali della med.a, intavolando ovunque carteggio per tale oggetto, e facendo nel 1765 un viaggio per la Lombardia, Stato Veneto, e Piemonte, e spogliando delle più rilevanti notizie gl’Archivi talché lasciò per tutto gran fama del proprio nome.
Tornato in Firenze fece con gran fatica lo spoglio di quest’Archivio, e compose un manoscritto concernente la Chiesa, ed un altro sopra gl’Uomini illustri dell’Ordine, varie memorie ad esso spettanti, diversi Trattati di Teologia, e altri Fogli, che furono tutti presi dal P. R.mo Adami. Non trascurò intanto l’impiego di Esaminator Sinodale nelle due Diocesi Fiorent.a, e Fiesolana, e coll’annuenza del Real Sovrano supplì alle veci del R.mo P. Gen.le Adami per tutto il di lui Sessennio, cioè dal 1768 al 1774 nell’Università di Pisa, ove fu sommam.e amato, e prezzato per la sua placidezza, e dottrina; in guisa che dal suo principale gli fu progettata la continuaz.e, e da’ Superiori dell’Università la vacante Cattedra d’Istoria Eccl.ca, ma con un generoso rifiuto di tutto, riassunse la cura della nostra Libreria, e dell’Archivio, a riordinar l’una, e l’altro con assiduità speciale applicandosi. Requiescat in pace.
Per conservar la memoria di sì valente Uomo gli fu fatta la maschera dopo morte, ed è present.te nello Stanzino di Libreria, in cui si legano i Libri, e da essa poi fu ricavato il Busto di Terra Cotta, Opera del Sig.r Pompeo Ticciati, e posto sulla Porta Maggiore di d.a Libreria, dalla parte interna, e che senza un atto di vera fede non potrà mai persuaderne la somiglianza a chi l’ha conosciuto ...».

 Archivio di Stato di Firenze, Corporazioni religiose soppresse dal governo francese, 119, 57, pagg. 595 e ss.

vedi la presentazione dell'8 aprile 2010