SANTA MARIA DEI SERVI DI LUCCA
e alcune devozioni della Chiesa lucchese


Ricordo di Santa Maria dei Servi di Lucca (liturgie, dal Diario Sacro delle chiese di Lucca)

Il convento servita di Lucca - fondato tra gli anni 50-60 del Duecento - fu uno dei più noti nella Toscana servita ed ebbe dipendenti gli oratori del Crocifisso di Borgo a Mozzano e S. Maria delle Grazie di Seravezza.
Comprese la chiesa e il monastero di S. Maria e la vicina chiesa di S. Lorenzo e ospitò frati illustri e eruditi.
Nel 1808 venne soppresso dal governo francese, ma alla fine del periodo napoleonico, nel 1821, gli edifici furono affidati alle monache benedettine di S. Giustina, mentre di S. Maria si occupò il clero secolare.
Il monastero ritornò ai Servi solo nel 1927, per iniziativa per p. Raffaele M. Taucci.
A seguito della crisi di vocazioni degli ultimi decenni, fu chiuso di nuovo nel 1985.
Dispiace oggi vedere il suo abbandono come luogo religioso e la lenta perdita di ogni conoscenza su chi fossero stati i Servi di Maria in città.

Nell'edizione del 1836 del Diario Sacro delle chiese di Lucca mons. Giovanni Domenico Mansi e Domenico Barsocchini ricordavano le liturgie antiche e contemporanee di S. Maria e di S. Lorenzo dei Servi.
Tra queste la Corona dei Dolori di Maria la sera delle feste, con l’esposizione del SS. Sacramento, le ricorrenze speciali e le indulgenze plenarie (i.p.).
La chiesa dei Servi aveva anche il rango di stazione di Roma (e relative indulgenze) per le domeniche di Avvento, vigilia e feste di Natale, i giorni dei Quattro Tempi, in Settuagesima, Sessuagesima, Quinquagesima, dal I giorno delle Ceneri alla domenica in Albis, per le Rogazioni, Ascensione e Pentecoste con l’ottava.
Le feste speciali erano:
febbraio: S. Alessio Falconieri osm (17), i.p.; S. Mattia (24);
marzo: S. Giuseppe (19), i.p.; SS. Annunziata (25) quando intervenivano ai tempi della repubblica con messa cantata gli eccellentissimi signori (come a Firenze);
feste mobili: tutti i venerdì di Quaresima Via Crucis con esposizione del Santissimo; il venerdì di Passione festa di Maria Vergine SS. Addolorata con i.p. (anche in Duomo);
aprile: b. Gioacchino Piccolomini (16) con l’esposizione della reliquia; S. Pellegrino Laziosi (30) con i.p.
La III domenica dopo Pasqua: Patrocinio di S. Giuseppe preceduto dal triduo detto la Veglia degli Amanti di Gesù e Maria;
maggio: SS. Giacomo e Filippo (1) e esposizione delle reliquie nella cappella del SS. Sacramento; invenzione della S. Croce (3); secondo giorno di rogazioni, visita della processione ai Servi; Vigilia di Pentecoste, la chiesa diventava stazione;
giugno: S. Giuliana Falconieri (19) con i.p. ed esposizione della reliquia;
luglio: S. Anna (26);
agosto: S. Filippo Benizi (23) con i.p. anche nei conventi delle suore dei Servi; la domenica entro l’ottava dell’Assunta, S. Gioacchino preceduta da novena;
settembre: per la Natività (8), esposizione della reliquia dei capelli della Vergine (poi trasferita in S. Piercigoli); Esaltazione della S. Croce (14) con l’esposizione del legno; S. Matteo (21) con esposizione della reliquia; S. Michele arcangelo (29), che era il titolo della prima chiesa duecentesca dei Servi (degli Avvocati).

Devozioni della chiesa lucchese

Oltre a quelli relativi ai Servi, nel Diario di mons. Mansi vi sono numerosi ricordi delle liturgie dell’intera chiesa lucchese.
Riportiamo questi bei passi.

Fioriscono le rose d’inverno. 26 gennaio 1575: ‘L’anno 1575 nel territorio di Lucca in questo dì si videro fiorire le rose, maturare le fragole, gli alberi verdeggianti, e le viti co’ pampini, come se fosse di maggio. Questo prodigio fu creduto allora un pronostico di qualche vicino flagello del cielo, perciò questa città divenne per qualche tempo una Ninive penitente, come si ha da un manoscritto nell’archivio di S. Maria Cortelandini’.

Madonna del Fuoco: 2 febbraio, ‘festa a S. Cristoforo per la Madonna così detta del Fuoco, ed alla chiesa della Trinità alla Madonna detta della Tosse convulsa, o bubolina, ove si venera la stata di Maria SS. che prima trovatasi a S. Ponziano, opera pregiatissima del Civitali’.

S. Maria della Rosa: 8 settembre, Natività, ‘festa a S. Maria della Rosa, perché tiene il bambino con un rametto di tre rose in mano. Stava fuori dalle mura della città quando un muto pastore di anni 15, vedendo che le sue pecore ricusavano di accostarsi ad un cespuglio di erba fresca, indagandone la cagione, vide in questo un’odorifera rosa, che coltala e portatala al suo genitore, nel porgergliela se gli sciolse la lingua, e gli disse: Vedete che bella rosa ho trovata in mezzo all’erba. Onde, per essere allora di gennaio, accrescendosi la meraviglia, se ne sparse per tutto la fama. Il vescovo avendone presa informazione, fu trovato che di contro a quel cespuglio era dipinta questa sagra immagine con tre rose in mano; per lo che vi fu eretta una piccola cappella esterna, e di poi una chiesa nel 1309 … Nel 1609 l’immagine fu portata dove ora si trova’ [in S. Maria della Rosa].

Brevi brani di spiritualità lucchese del passato - Le suore dei Servi di Maria Vergine Addolorata

... attuali per il loro equilibrio spirituale, discernimento e saggezza nella vita quotidiana. Appartengono alla Regola di S. Agostino adottata dalle suore dei Servi di Maria Vergine Addolorata di Lucca, stampata nel 1857. Nella Regola sono poste in rilievo proprio le relazioni interne della comunità ...

«Regola, V:

Tutte quante [le suore] ritengano questa verità " ... la superbia si oppone al bene stesso, e va insidiando le medesime opere buone, affinché se ne perda il merito e periscano". Che cosa importa il distribuire, e dare le ricchezze ai poveri, e rendere sé medesimo povero per elezione, se l’anima nel disprezzo e nello spogliamento dei comodi e dei beni si fa infelicemente più superba di quello che non era mentre li possedeva? - Vivete tutte unanimemente e ben d’accordo, ed onorate Dio in voi stesse con un vicendevole rispetto e amore ...

Regola, XVI:

Nessuna religiosa deve lavorare per se stessa sia per vestirsi o coprire il suo capo [o per altre cose] ...Tutti i vostri lavori saranno fatti in comune con maggiore premura, e con più inalterabile allegrezza di quella che ciascuna di voi avrebbe, se lavorasse per se stessa ed in particolare. Imperocché la carità, di cui sta scritto, che non cerca le cose sue, ossia, i propri interessi ... ma anzi preferisca le comodità comuni alle proprie.

Regola, XXIV:

La Superiora non si stimi felice per l’autorità ed il dominio che ella ha sopra le sue sorelle, ma bensì per l’obbligo che ha di servire le medesime con carità. Ella sia superiore a voi per onore nel cospetto degli uomini, e innanzi a Dio si reputi a voi inferiore come quella che sia quasi prostrata sotto ai vostri piedi ... Ammonisca le inquiete; incoraggi le timide; consoli e conforti le pusillanimi; accolga soavemente le inferme, e loro presti gli opportuni sollievi. Sia paziente con tutte ... Sebbene l’amore congiunto al timore sia necessario e conveniente per ogni governo, pure la Superiora studi e operi in modo di essere più amata che temuta dalle sue sorelle, sempre considerando che Ella deve rendere conto a Dio di tutte ...»

Paola Ircani Menichini - La SS. Annunziata, novembre-dicembre 2006 e gennaio febbraio 2007


Le fotografie:

– S. Maria dei Servi di Lucca (giugno 2005).
– Incisione tratta da: Regole e Costituzioni date ... alle Suore dell’Ordine de’ Servi di Maria Vergine Addolorata di Lucca, Lucca 1857.